Al Teatro Jenco la strage di Sant’Anna vista da Teatro Rumore
Ogni anno, nel Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio e che ricorda l’apertura dei cancelli di Auschwitz, Teatro Rumore propone lo spettacolo liberamente ispirato alla strage di Sant’Anna di Stazzema, “Nella mano la memoria”, diretto da Davide Moretti, con gli allievi di Teatro Rumore. Il 27 gennaio 2019 andrà in scena al Teatro Jenco di Viareggio (via Euro Menini, 51), alle 16:30, un evento organizzato da Teatro Jenco (info biglietti: www.teatrojenco.com). Mentre il 28 gennaio mattina andrà in scena gratuitamente in due turni (già esauriti) per le scuole della città.
Lo spettacolo ha debuttato a Bagni di Lucca nell’aprile 2015 e ha replicato per tre sere nel giugno 2015 al Festival internazionale di teatro giovanile “Rumore di Pace” all’Auditorium Caruso di Torre del Lago Puccini. E’ stato poi proposto per le scuole della Versilia, di Pisa e Lucca, per il Giorno della Memoria, al Teatro Politeama di Viareggio, sia nel 2016 che 2017, con la partecipazione dei superstiti Adele Pardini, Enrico Pieri, Enio Mancini, Giovanni Beretti. Nel marzo 2017 è andato in scena a Düsseldorf, in Germania, al Leibniz Montessori Gymnasium, in collaborazione con l’associazione Italia Altrove.
“A Sant’Anna si consumò una delle tragedie più efferate durante il secondo conflitto mondiale. Vi invito sinceramente ad essere presenti, è uno spettacolo importante sulla storia di Sant’Anna. Nel
vederlo, lo scorso anno, mi sono commosso più di una volta”, ha ammesso Enio Mancini, 80 anni, uno dei superstiti dell’eccidio che si consumò il 12 agosto 1944 per mano delle SS. “Alcuni passaggi
per me sono stati molto difficili perché, per alcune cose, mi è sembrato di rivedere quello che è stato. Vi invito a vedere questo spettacolo, perché ne uscirete più preparati, consapevoli del Male
che c’è stato nel mondo e che purtroppo c’è ancora”, ha concluso Mancini.
Lo spettacolo di Teatro Rumore mette in scena tre realtà: quella del paesino versiliese, in cui ci si stringe per fare spazio agli sfollati, sempre più numerosi; quella dei boschi, dove i partigiani continuano la loro lotta clandestina; e quella nel quartier generale delle SS, dove il comandante della 16a divisione fomenta gli istinti più violenti dei suoi soldati, intrattenendoli con lezioni sulla differenza tra razze, punendoli con il lavaggio del cervello se osano avanzare dei dubbi, e parlandogli nel sonno per rafforzare l’ideologia nazista nel loro inconscio. L’epilogo è tristemente noto a tutti. Sant’Anna è dichiarata zona bianca dai nazisti, i santannini festeggiano la notizia ballando di fronte alla chiesa, nello stesso punto in cui, la mattina seguente, molti di loro saranno spezzati dalle mitragliatrici.
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